Abbiamo intervistato Flo’w per comprendere il suo mondo epico

Tecnica, epica e post-apocalittico: se vi chiedeste cos’abbiano in comune queste tre cose, potreste trovare un filo conduttore nelle rime e nell’immaginario di Flo’w.

Rapper, producer e compositore di Milano sud, Flo’w, all’anagrafe Flavio Scotolati, sostiene che il rap italiano offra ancora possibilità di incastri, flow e delivery tutt’ora inesplorate. Gli eroi non vivono solo nelle storie, ma affrontino sfide ovunque ogni giorno, anche se spesso non sanno di esserlo.

Il rapper di Assago produce e mixa nel suo home studio ogni suo progetto e Mission, il suo nuovo singolo, unisce rap e sonorità cinematografiche in una narrazione dal tocco epico, ribelle, ma anche intimo.

Immagine: Flo'w

Intervista Flo’w

Come e perché hai iniziato a fare musica?

Del rap mi sono innamorato in prima liceo. Il primo pezzo l’ho scritto spinto da un amico, e non ho più smesso. Mi piaceva, lo adoravo. È diventato il modo migliore che avessi per esprimere me stesso pienamente, molto più che dal vivo. Ma se parliamo di musica in generale, si va molto indietro: attorno agli otto anni studiavo chitarra classica, e a tredici mi avvicinavo alla produzione in digitale.

Nonostante la tua giovane età rappi utilizzando uno stile che al giorno d’oggi è raro da trovare. Com’è nata la tua passione per il rap lirico?

Amavo scrivere da molto prima di conoscere il rap. Sforavo l’orario nei temi di italiano da quando ne ho memoria, ed è stato così fino all’esame di maturità. Ciò che mi ha fatto innamorare del rap è stata la poesia: la capacità di usare le parole, di raccontare e di giocare con i significati che trovavo nel rap undergroud.
Sono cresciuto ascoltando liricisti, maestri del flow e poeti, e tutt’ora è ciò che ricerco nei miei ascolti quando resto nel genere.

Con quale artista sogneresti di collaborare?

Beh, dipende da quanto mi chiedi di puntare in grande. Se restiamo nel nostro paese, due artisti che rispetto molto sono Mattak e Nayt. Con loro sono sicuro che mi divertirei. Un piccolo sogno sarebbe un featuring con Ensi, perché assieme ai OneMic mi ha letteralmente cresciuto e significherebbe tantissimo a livello personale.
Se andiamo all’estero, mi piacerebbe molto fare un pezzo con Hopsin. Siamo simili in tante cose, e credo sia sottovalutato. C’è un movimento di liricisti di nuova generazione interessante negli USA; c’è una ragazza che si chiama Lex Bratcher che per me spacca un sacco.
Infine, sparando alle stelle, ovviamente Eminem. Ma se accadesse ora non mi sentirei pronto.

Il Covid ha rallentato i tuoi progetti?

Ho la fortuna di avere il mio home studio a casa nel quale cui produco, registro e mixo ogni mio progetto, perciò la prima quarantena è stato un periodo molto produttivo. Ho tirato fuori un EP.
C’è stato tuttavia un rallentamento su un featuring che non ha più visto la luce, per impossibilità di incontrarci.

La tua ultima traccia Epos ha raggiunto cifre piuttosto elevate messe a comparazione con le altre. Ritieni sia la tua traccia migliore? E se no quale pensi lo sia?

Ad Epos ci sono molto legato, credo abbia rivelato per la prima volta il cuore della mia narrazione, quella del ragazzino introverso che prende coraggio e affronta sé stesso e il mondo, in un viaggio tipico dell’epica e delle storie che amo. Che sia il mio pezzo migliore, non saprei. So che è sempre soggettivo, chi ascolta ama le canzoni che più gli parlano.

Rapsurrection ha sicuramente avuto un impatto e un riscontro che al tempo non mi aspettavo. Se devo guardare alla potenza del testo, Le 11 Porte, dall’EP scritto in quarantena, è il testo di cui vado più fiero in assoluto. È un viaggio ambientato in un incubo attraverso tutti i mali che possono mai affliggere l’animo di una persona, e il loro superamento fino alla realizzazione finale.
Ma so di essere in costante evoluzione e miglioramento, e per mia indole mi sento spesso legato al mio ultimo lavoro. A livello tecnico e narrativo il nuovo singolo, Mission, è quello di cui sono più soddisfatto finora, e che al momento parla esattamente di ciò di cui voglio parlare.

Che idee hai per il tuo prossimo progetto? Hai pensato anche a un modo per collegarlo all’ultimo pubblicato recentemente?

Sto seguendo un concept legato al potere personale. Sono convinto che ci sia bisogno di opere che ispirino le persone a celebrare la propria unicità, a crearsi la propria vita uscendo dai canoni e dalle aspettative della società e, quando le cose non vanno, ad affrontare ogni difficoltà come un eroe affronta una sfida.
Mission è la visione, la forza, la determinazione. Il prossimo sicuramente sarà collegato in qualche modo, ma potrebbe avere un mood e un arrangiamento piuttosto diversi.

Nella tua città la scena come ti percepisce? E soprattutto in generale come si muove?

La mia città è Assago, un paesino piccolo e tranquillo nel quale succede poco e che, a parte gli amici di sempre e le campagne, frequento poco. Siamo a due passi da Milano e quando c’è da fare qualcosa si va lì. Non ci sono molti eventi o palchi da calcare nei nostri confini, eccetto quello del Forum, uno dei più grandi d’Italia.
Ho sempre girato e cantato a Milano e non ho ancora mai avuto un seguito localizzato in un quartiere o una zona. Da un po’ di anni frequento San Siro e la realtà di Voci Di Periferia, diciamo che lì ormai hanno capito che sono un patito della tecnica e si aspettano sempre qualche trick.
Per il resto, chi mi segue e mi ascolta è sparso per Milano e per l’Italia, e non abbiamo in comune una zona ma un gusto e un modo di essere.
Certo, mi piacerebbe farmi conoscere di più ad Assago. È tra le cose da fare.

Tra 4 anni dove ti vedi?

Sto vivendo della mia musica e di ciò che le ho costruito attorno. La scena mi riconosce e il rap lirico ha ripreso un posto importante al suo interno. La fanbase di Flo’w? Sognatori, ribelli, diversi, esclusi. Chi non ci sta a seguire le regole del gioco ma vuole crearsi il proprio. Rapsurrection diventa un movimento e una liberazione.

Vi lasciamo i link per seguire Flo’w sui suoi vari profili

Instagram: https://www.instagram.com/theriteflow/

Spotify: https://open.spotify.com/artist/2i9KvKlqAaz9fQA72rMyPh?si=ENSf9bmlTZy3-KyiKoCV7A

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCGVg__7WlOAxac6KWR_ktCQ