Bendriu ripropone i tecnicismi nel mixtape Bette do it Better Vol.2
Andrea Ledda, in arte Bendriu, è un rapper nato e cresciuto a Cagliari classe 96. Ha iniziato ad ascoltare il rap quando aveva 13 anni, ma le prime canzoni le ha scritte intorno ai 16 trovando il coraggio di pubblicare i primi incisi soltanto a 19. Ha maturato sempre più la passione per il genere facendo freestyle insieme agli amici più stretti nel quartiere dove sono cresciuti, per poi spostarsi prima nella vecchia cameretta di Ares e successivamente nello studio Zeronove dove ha potuto conoscere artisti e amici che tutt’ora lo accompagnano nei suoi percorsi artistici. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere meglio lui e il suo progetto
Intervista Bendriu
Da dove vieni? Che zona rappresenti e ti rappresenta?
Sono nato e cresciuto a Cagliari ma ho fiere origini Nuoresi. Solamente io e mia sorella nella mia famiglia siamo nati a Cagliari. Mi piace raccontare nelle canzoni anche tutti i ricordi di infanzia legati a Nuoro e a tutte le festività trascorse lì in famiglia. A Cagliari sono soprattutto cresciuto nei quartieri Fonsarda e Villanova. Piazza Giovanni XXIII è stato per anni il nostro ritrovo, facevamo freestyle serate improvvisate e tedesche. Tutt’ora rimane un punto fermo ed importante per i ragazzi con i quali sono cresciuto.
Cosa rappresenta per te il mixtape Bette do it Better Vol.2 e come sei cresciuto rispetto ai precedenti lavori?
Questo mixtape per me significa tantissime cose. Negli ultimi progetti avevo preso direzioni artistiche distanti dal classico modo di fare rap che mi appassiona di più. Ho voluto riproporre sonorità e tematiche più crude e dirette, che rispecchiano molto la mia persona. Volevo tornare a scrivere rime tecniche combinando bene i contenuti che volevo raccontare. È sicuramente un salto di livello rispetto al primo volume della saga, soprattutto per gli anni che li dividono, ma anche rispetto ai lavori più recenti perché ho più consapevolezza dei miei mezzi, ora più che mai so bene che direzione deve prendere la mia figura artistica. Il 2021 e il 2022 sono stati anni faticosi e la musica e in particolare questo mixtape sono stati dei giubbotti di salvataggio.

Ha un concept? In che modo ti sei aperto a nuove tematiche e in quali tracce lo hai fatto?
Il concept di questo mixtape sono io. È la B. Ulteriore soprannome con la quale mi chiamano gli amici più stretti. Da diverso tempo ho come l’impressione che molte persone sia vicino a me che nel mondo musicale si comportino come se io in questa scena non ci fossi, questo mixtape è una risposta anche a loro e a quelli che fanno finta di nulla. Ma non solo. Questo mixtape prima di tutto racconta la mia crescita artistica, racconta anche le mie paure. Il mio trasferimento lontano dall’isola e tutte le conseguenze che mentalmente ho dovuto affrontare. Ma mi piace interpretare il tutto come un messaggio a me stesso, un messaggio di incoraggiamento a non mollare mai, a lavorare sodo e di mantenere sempre questa attitudine e questa dedizione. Finché ci saranno queste prerogative e il divertimento, non penserò mai di mollare. Ed una filosofia che applico nella musica come nella vita.
Con chi hai lavorato a questo disco? Team / artisti
Gli artisti che hanno lavorato con me al mixtape per me non sono soltanto artisti. La musica per me è un qualcosa di veramente profondo e intimo, non riesco a collaborare con persone con le quali di base non ci sia un rapporto umano. Per quello tutti i producer e rapper presenti nel mixtape sono soprattutto amici miei. Ares e Goosaif i producers che più mi hanno dato una mano con la realizzazione del mixtape sono rispettivamente di Cagliari e Nuoro, e mi hanno accompagnato per tutta la durata della creazione e della registrazione. Anche Kalu da Nuoro e Young Cruel da Cagliari, oltre Mwrk artista toscano che ha contribuito anche con una strofa. I rapper vengono da tutta l’isola, e ne vado molto fiero. Dal Nord al Sud. Alghero e Olbia con rispettivamente BAD RICH e MONE, Cagliari con i Fratelli Banlieue, Dr. Colpa e Leschio. Ma ho ricevuto una grossa mano anche dal mio videomaker di fiducia Carol Carraro in arte Cento, che insieme a tutto il team LaPalma Ent. hanno dato un importante immagine tra grafiche, video e foto all’immaginario che volevo descrivere con il mixtape.

Cosa rappresenta per te la musica? Che obbiettivi hai?
Non riuscirei a descrivere cosa significa la musica per me nemmeno con tutti gli aggettivi del mondo. È un qualcosa di viscerale. È la mia migliore amica, ma è anche la mia malattia. Ho bisogno della musica tanto quanto un essere umano dell’acqua e del cibo. Ogni giorno ci devono sempre essere quelle ore dove la mia attenzione va unicamente all’ascolto di canzoni o alla creazione di queste. È il mio diario, è la mia valvola di sfogo, ed è il mio sogno più grande. Sapere che tante mie canzoni possano essere d’aiuto per diverse persone come tante altre canzoni lo sono state per me, è impagabile. E credo che questo sia il mio obiettivo più grande, farmi strada nella musica rispettando sempre questo principio. Il resto è solo una conseguenza.
Quali artisti e suoni ti hanno ispirato maggiormente? Che influenze musicali e territoriali hai?
Come ho detto prima il rap l’ho scoperto un po’ “tardi”. Io sono cresciuto guardano mio babbo suonare la chitarra, cantando Guccini su tutti, ma anche De André, Pierangelo Bertoli, Rino Gaetano, I Nomadi. Tutti artisti che ascolto tutt’ora e che soltanto in età adulta ho potuto comprendere appieno lasciandomi anche ispirare dalle loro parole. Il rap è arrivato in una fase adolescenziale importante dove avevo bisogno di cambiamenti, di ritrovarmi mentalmente e personalmente e che mi permettesse di esprimermi secondo le mie necessità. Ho iniziato dai classici americani come Eminem prima di tutto, 50 Cent e Dr. Dre, ma è stato soprattutto grazie ad Emis Killa, Guè e Gemitaiz con suoi mixtape che mi sono lasciato catturare dall’hip hop.
Live in programma? Nuovi video che usciranno?
Al momento stiamo cercando di fissare diversi appuntamenti live non soltanto in Sardegna. A breve riuscirò a portare dal vivo la musica anche fuori dall’isola, sono davvero emozionato a riguardo non vedo l’ora di cominciare. Insieme a Carol aka Cento, il mio videomaker abbiamo lavorato a dei video per Instagram che accompagneranno l’uscita del mixtape.
Lavori futuri?
Ho già tante idee in mente, sto scrivendo molto ogni giorno e ho diverso materiale a cui dedicarmi, ma ancora nulla di concreto. Questi mesi d’uscita del mixtape sicuramente riusciranno a darmi tanta ispirazione e idee più chiare su come concretizzare i prossimi lavori.
Di seguito vi lasciamo i link per iniziare a seguire Bendriu su tutti i social network: