Capo Jey, l’artista multigenere
Andrea Giraudi, conosciuto come Capo Jey, è un artista multigenere. Vive in provincia di Cuneo ed è una persona molto sensibile ed empatica. Lavora in un cantiere e nel fine settimana come cameriere. È un artista totalmente indipendente.
Da quasi 5 anni pubblica album e singoli, con già 2 album composti da un totale di 18 tracce e 4 singoli. L’ultimo si intitola DiScOnNeCtIoN, ognuno con una sfumatura diversa dagli altri.
Sta cercando di creare un proprio stile/genere chiamato “MULTIGENERE“, che in poche parole significa “NO LIMITS” e “LIBERTÀ D’ESPRESSIONE”, senza dover necessariamente seguire una linea continua o uno stesso genere e sound.
Ha già tenuto diversi concerti nella sua zona ed è stato recentemente alle audizioni di XFactor (per la prima volta). Suona la chitarra da quasi un anno e da qualche mese ha iniziato ad esibirsi anche con l’ukulele. È una persona molto spirituale e da qualche anno ha intrapreso un percorso molto particolare, riuscendo a scoprire parti di sé che ancora non conosceva. In sostanza, sta rivelando le parti più nascoste di sé e sta trasformandole in testi e messaggi musicali.
Per conoscere meglio il concetto di multigenere gli abbiamo fatto qualche domanda.
Intervista Capo Jey
Qual è l’ispirazione dietro il singolo DiScOnNeCtIoNe perché hai scelto di affrontare i temi della spiritualità e della meditazione?
L’ispirazione è arrivata in un periodo di pura disconnessione con il mondo reale. Insomma mi sentivo disconnesso, avevo come la sensazione di non far parte di questo m.ndo. È stato difficile uscire da quel periodo, ormai è passato, ma sento comunque ancora una sensazione simile ogni tanto che viene a bussarmi alla porta, ma ormai riesco a gestire la situazione, sto imparando a gestirla anzi.
Sarà che mi sentivo estraneo a questo stile di vita che in questi ultimi anni ci sta sovrastando, chiamasi “materialismo” e “superficialità“. A causa della mia sensibilità ed empatia ho patito molto questa chiamiamola così “falsità“, tutto quello da cui ero circondato sembrava “finto” e non mi sentivo parte di tutto ciò.
Perché ho scelto di affrontare certe tematiche? Perché per quanto possa fare parte di un mondo materiale e che si sta perdendo nel materialismo (non che non bisogni non goderselo, anzi, bisognerebbe farlo ma trovando il giusto equilibrio) sono una persona molto spirituale e vorrei riuscire a far ritrovare questa parte, questa consapevolezza insomma, che si sta perdendo per colpa di diverse motivazioni, tramite la mia musica e i miei testi. Ci tengo molto a lasciare un messaggio. Tante persone mollano, lasciano perdere, pensano che sia già tutto finito ancora prima d’iniziare! Io voglio fargli capire che quei periodi li passiamo tutti e che la speranza è sempre l’ultima a morire! Mai mollare!
Può capitare di sentirsi disconnessi ogni tanto, ma non bisogna mai perdersi d’animo! C’è sempre tempo per ritrovarsi e ritrovare se stessi!🙏🏼
Come la tua esperienza personale con la spiritualità e la meditazione ha influenzato la tua musica e il tuo stile rap?
Mi hanno influenzato in maniera positiva! Grazie alla spiritualità e la meditazione ho capito che non bisogna mai porsi dei limiti in questa vita! Dato che non sappiamo cosa ci aspetterà con certezza nel dopo, bisogna vivere l’adesso! Ciò che è passato rimane là, non torna. Ciò che facciamo ora ci servirà negli avvenimenti del dopo e se non ti muovi rischi di farti del male da solo e rischi di vivere una vita non tua o che non senti tua, non so se mi spiego.
Quindi, dal rap più classico ho aperto i miei confini, i miei orizzonti e ho deciso di sperimentare nuovi sound; ricordo che l’arte e l’essere artisti a 360° vuol dire non avere limiti. Chi si limita non vedrà mai oltre al muro! Io invece preferisco provare a vedere che c’è dopo. Tu che ne dici? Sei d’accordo con me?
Hai avuto qualche sfida nell’affrontare un argomento così intimo e personale come la spiritualità in un genere musicale spesso associato ad altri temi?
Sinceramente no. Anch’io ho affrontato altre tematiche molto più banali di quelle che ho affrontato negli ultimi anni! Certe canzoni non centrano niente con altre, sia a livello di sound che ti tematiche. Secondo me è giusto sfogare le proprie emozioni e i propri sentimenti con la musica. Ma affrontare sempre le stesse tematiche in tutti i testi/contesti solo perché la società porta a quello.. non è una cosa “sana”.
Nel senso: io scavo dentro di me e provo sempre ad essere il più sincero possibile. Credo e spero che un giorno le cose cambino e che tutti riescano in questo. Mi chiedo: come fanno certe persone a sentirsi bene e soddisfatti a mandare messaggi di un certo genere agli ascoltatori? Sapendo che non arrivano nemmeno da dentro a loro certe cose. Come possono pensare di poter fare sentire delle emozioni a chi gli ascolta? Si sentono realizzati? Sanno che dall’altra parte chi gli ascolta, potrebbe venire condizionato da ciò che dicono? Bah.
Credi che la tua musica possa influenzare positivamente l’ascoltatore a esplorare la spiritualità e la meditazione? Se sì, in che modo?
Sì, penso che possa influenzare positivamente l’ascoltatore! Spero che ascoltando DiScOnNeCtIoN ed altri miei singoli/testi molto introspettivi le persone riescano a ritrovarsi e che grazie ai messaggi riescano a capire che è importante scavare dentro se stessi, provare a scoprirsi e a capirsi! A capire cosa ci facciamo qua su questo pianeta e via dicendo!
È bello farsi delle domande, ma bisognerebbe provare anche a darsi una risposta. Non per forza giusta per gli altri, ma giusta per se stessi, ognuno deve trovare il proprio io, la propria strada! Cosa non semplice, soprattutto se ci si perde nella materia.
Quali sono i tuoi progetti futuri riguardo alla musica e alla tua esplorazione dei temi della spiritualità e della meditazione?
Sperimentare! Sperimentare e continuare a sperimentare! Mai porsi limiti, ecco cosa e quali sono i miei progetti futuri riguardo alla musica! Toccherò sonorità Pop, Indie Pop, Indie Rock, Country Rock (inglese), Cantautorato Italiano, Blues ecc. Infatti sto creando una mia onda, un mio genere chiamato “multigenere”, un genere che lasci la libertà d’espressione all’artista, senza doversi per forza etichettare ad un solo genere/sound.
Tanti miei brani futuri che farò uscire più in là toccheranno tematiche molto riflessive e introspettive. Qualcosa di leggero e spensierato ci sarà anche ma non è la mia priorità fare solo musica leggera sinceramente. Penso che affrontare tematiche più serie e introspettive faccia bene alla mente e al corpo, creando altri punti di vista sulla quale lavorare.
Dove ti vedi tra 5 anni?
Realizzato. Realizzandomi.
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