Da Torino a tutta l’Italia con le proprie idee, questo è Matta

Matta è un rapper 23enne nato e cresciuto a Torino. Fa il cuoco in un ristorante stellato, ma nel tempo libero si dedica alla sua altra grande passione: la musica. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio.

Immagine: Matta

Intervista Matta

Innanzitutto raccontaci in breve di come ti sei avvicinato al mondo della musica.

Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per la musica; per fare qualche esempio, come regali chiedevo sempre dei CD e al mattino al posto di guardare i cartoni, rimanevo per ore davanti a MTV. Negli ultimi anni ho affrontato periodi molto difficili che mi hanno spinto a trovare una valvola di sfogo, così ho iniziato a scrivere. Poi ho cominciato a registrare e a pubblicare canzoni, con netti miglioramenti tra una canzone e l’altra.

Notiamo che ti distingui totalmente dagli altri tuoi artisti della tua città con il concetto dell’autorealizzazione molto presente nelle tuoi testi. Raccontaci com’è nata questa scelta.

Diciamo che ho sempre avuto questo bisogno di sentirmi realizzato, quindi non appena ho un obbiettivo lo raggiungo, non importa quanto tempo e quanto impegno ci voglia. Allo stesso tempo ogni volta che raggiungo uno dei miei traguardi mi sento benissimo, ma dopo non vedo l’ora di raggiungere il traguardo successivo. Per fare l’esempio più semplice, studiavo alla scuola alberghiera e adesso dopo anni di sforzi e sacrifici lavoro in un ristorante stellato come sognavo. Adesso sogno di portare la mia musica ad un livello superiore, come con 10 Bucks, in modo da poter un giorno raggiungere l’obbiettivo di vivere facendo musica.

Citaci le tue 3 maggiori influenze musicali.

Per ordine cronologico direi che le mie 3 maggiori influenze musicali siano: Justin Bieber, Sfera Ebbasta e Shiva.

Con quale artista sogneresti di collaborare?

Sogno di collaborare a parimerito con Sfera e Shiva, non riesco a sceglierne solo uno tra loro.

Hai avuto qualche esperienza live?

Al momento ancora non ho esperienza live.

La tua ultima traccia 10 Bucks sembra star andando bene. Nella tua città ti viene riconosciuto il merito di star facendo qualcosa di diverso?

Effettivamente 10 Bucks è un mio modo di dire a tutti che possono riuscire anche loro nei loro obbiettivi, nonostante le difficoltà passate. È una canzone che deve caricare e dare grinta a chi l’ascolta.

Quale sarebbe il consiglio che daresti ad un’artista pronto a prendere la tua stessa strada?

Tu che vuoi fare musica, devi esercitarti a scrivere e a testare la tua voce, ma soprattutto non esitare a produrre una canzone, perché è solamente facendone tante che una dopo l’altra che potrai migliorarti. Non desistere nei momenti in cui non vedi sostegno per questo tuo progetto perché la gente se ne accorgerà col tempo che fai sul serio.

Non vediamo l’ora di sentire altri tuoi prossimi pezzi, ma se ti dovessi chiedere tra 4 anni dove ti vedi, tu cosa mi risponderesti?

Questo 2023 è l’anno della mia svolta musicale, faccio sul serio e voglio tutto. Tra 4 anni mi vedo sicuramente un rapper nettamente migliore, che o avrò già sfondato oppure starò per farlo.

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