Fhill: una voce per i deboli
Filippo, in arte Fhill, è un cantante nato e cresciuto a Massa, in Toscana, a proposito della quale afferma che:
Anche se non mi piace parlare troppo della mia città, va sempre detto che una pianta senza radici è destinata a crollare.
Il suo obiettivo è riuscire a dar voce attraverso la sua musica a tutte le persone come lui che sono deboli. Parlando del suo percorso con la musica, ha iniziato come Beatboxer nel 2015 e poco dopo ha iniziato a scrivere le sue prime canzoni per dar vocer ai suoi sentimenti. Ha sempre ascoltato musica americana, ma si è avvicinato al rap solo raggiunta la maggiore età. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio
Intervista Fhill
Hai detto di essere nato e cresciuto a Massa, in Toscana. In che modo la tua città natale ha influenzato la tua musica o la tua identità artistica?
In nessun modo. Non mi sento in debito con la mia città.
2. Parli di te come una persona fragile e sensibile. Come queste caratteristiche influenzano la tua musica e il modo in cui affronti le tue canzoni?
Penso che una persona sensibile abbia come un dono nel percepire le situazioni. Non bisogna nascondere il fatto di esserlo, preferisco 100 volte essere una persona fragile che un cubo vuoto. La fragilità è lo specchio delle persone generose e in un mondo dove regna l’avidità penso di considerarmi un superstite. Chi possiede caratterialmente tutto questo riesce per la maggior parte dei casi a comunicare tranquillamente con chi gli sta intorno, io sono riuscito a farlo tramite parole e voce.
Quando hai iniziato a interessarti alla musica, e quali sono le influenze musicali che hai avuto fin da giovane?
Sempre avuto la musica in casa, ma sempre trascurata. Forse perché non lo vedevo come un vero e proprio metodo di sfogo, ma più come uno svago… l’ascoltavo e basta. I primi approcci li devo a mio padre che mi ha indirizzato verso i Kiss quando avevo più o meno 5 anni, I was made for lovin’ u è una hit clamorosa che mi sono pompato fino alla nausea. Verso i 13 ho iniziato a scrivere pensieri…il resto è storia.
Hai menzionato l’importanza delle radici. Come la tua identità italiana si riflette nella tua musica e nel tuo percorso artistico?
Sarei un ipocrita a non sentirmi italiano; nonostante odi a morte questo paese voglio che la gente che mi ascolterà in futuro sappi che vengo da un bel posto gestito da brutta gente.
Come hai fatto la transizione da Beatboxer a musicista con brani scritti? Qual è stata la motivazione per questo cambiamento?
Quando la gente mi beccava in piazza mi chiedeva ogni volta se potevo fare una base per far sì che loro improvvisassero con il freestyle, la prima volta capii subito che potevo dare voce ai miei “pensieri” che fino ad allora erano lettere sulle note nel telefono.
Citaci i 3 album che ti hanno influenzato di più.
Juice Wrld – Legends Never Die
Capo Plaza – 20
NBA YoungBoy – Top
Nel testo hai menzionato il tuo background americano. In che modo la cultura americana ha influenzato la tua musica? Perché si nota molto l’influenza, mantenendo sempre quel tocco “Made in Italy” che la rende unica. Raccontaci.
Amo la loro mentalità e il modo in cui il più piccolo venga aiutato da chi è già nell’Olimpo. Basti vedere Young Thug. Quando potrò permettermi di dare visibilità a chi lo merita non esiterò a farlo,tutti hanno bisogno e diritto di dare spazio alla proprio voce. È da anni che ho smesso di sentire musica italiana solo per migliorare il mio stile e portare qualcosa di nuovo qua, dato che come al solito arriviamo 3/4 anni dopo,non mi stupirei se il Baton Rouge fosse la nuova wave del 2023/24… magari potrò essere il YB italiano.
Quali sono i tuoi progetti futuri nella tua carriera musicale? Ci sono collaborazioni o obiettivi che desideri raggiungere?
A me basta soltanto essere capito, quello sarebbe il traguardo più bello. Non ho in programma nulla per adesso.
Cosa ti spinge a dare voce a chi si sente debole? Qual è il messaggio che vuoi trasmettere a chi ascolta la tua musica?
Leemozioni non vanno mascherate o finiscono per opprimerti. Cercate di fare una cernita delle persone che avete intorno ,non tutti sono in grado di capirvi, è come riconoscere lo zucchero in mezzo al sale. L’unica cosa che cambia nelle persone sono gli outfit con cui escono di casa tutti i giorni.
Dove ti vedi tra 10 anni?
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