Fuori Meraki, il nuovo disco di Met Fish

In greco esiste una parola che racchiude la passione, la creatività e l’amore nell’approcciarsi alle cose: Meraki. È così che Met Fish ha lavorato all’omonimo disco, il suo ultimo progetto pubblicato la scorsa estate in free download.

Immagine: Meraki di Met Fish

Dopo essersi avvicinato all’Hip Hop con il writing, Met Fish ha deciso di intraprendere la strada del rap e della produzione grazie ai classici Chi more pe’ mme dei Co’Sang e Tradimento di Fabri Fibra. Nel corso degli anni ha lasciato il segno vincendo contest locali e pubblicando album capaci di incarnare il suo stile eclettico, di spaziare tra i samples jazz, soul, metal e reggae, e di mettere in mostra la sua crescita narrativa da storyteller. Due anni fa ha pubblicato Harem, suo primo beat tape, che ha trovato ora il suo seguito in Meraki.

Immagine: Meraki di Met Fish retro

Il disco è figlio di un’intensa ricerca stilistica che conferisce un’eterogeneità nelle produzioni e nei samples usati. Si passa da sonorità più malinconiche ed evocative, capaci di lasciar andare l’ascoltatore e fargli ripercorrere i suoi ricordi, come in “Pastels”, ad atmosfere leggere e amene di “Wonderland” che esprimono un certo senso di pace e spensieratezza. La peculiarità del progetto è la freschezza che l’artista ha saputo dare a samples antiquati, come nelle colonne sonore western di “Melanconia”, e ad “Ameno”, cover al piano dell’omonimo pezzo di “ERA”.