Intervista a Vinz Blow, un grande sperimentatore

Vinz Blow, classe ’96, nato a Brindisi e residente a Latiano (BR), inizia la musica a 10 anni con lezioni di chitarra. Nel 2017, esordisce come solista con Champagne. Nel 2019, con Zigla e Meckbill, rilascia 2 Ep: Bvgatti begins (raccolta singoli) e Chico Ep (inediti). Grazie a quest’ultimo, si esibisce in vari club, aprendo per nomi noti della scena italiana come Ernia, Nitro, Rkomi, Luché, Noyz e Gué. Nonostante il calo di progetti collettivi, Vinz continua come solista, perfezionando produzioni e partecipando attivamente agli arrangiamenti dal 2020.

Immagine: Vinz Blow

Intervista Vinz Blow

Quali ispirazioni musicali hanno influenzato il percorso artistico di Vinz Blow?

Il mio percorso artistico è stato influenzato principalmente da artisti come Neffa, Tiziano Ferro, Alex Britti, Etta James, Snoop Dogg e 50 Cent anche se strano a dirsi, Chris Brown, Alicia Keys e altri. Per lo più artisti che hanno sempre ricercato una sperimentazione estrema tra il proprio essere e i generi della black music come r&b, funk e hiphop, nell’intento di diversificarsi.

Come hai evoluto il tuo stile musicale nel corso della sua carriera solista?

Posso dire che ci sono stati alti e bassi nel tempo, e non per le tecniche e la pratica musicale. I principali motivi di evoluzione sicuramente sono stati i periodi e i piccoli momenti della vita che mi hanno spinto a raccontare, sia con parole che con le note, ogni loro minimo dettaglio.

Qual è stata la tua esperienza nei live? Sappiamo che hai aperto i concerti di rapper del calibro di Nitro, Ernia, Luche o Guè. Hai avuto modo di conoscerli? Se si raccontaci qualche esperienza.

Sono state tutte esperienze straordinarie che mi sono servite tanto per riuscire ad avere padronanza di palchi non da meno, ma soprattutto per fare conoscere a più persone il mio messaggio e la mia musica. Sfortunatamente non c’è stato modo di conoscerli a pieno, ma con alcuni c’è stato qualche scambio di parole e piccoli attimi passati nel backstage. L’unico che mi ha colpito molto è stato Nitro. Fu l’unico a farci letteralmente gasare durante il NOSTRO sound check, ascoltò e disse la sua per ognuno di noi in apertura.

Qual è stata la motivazione dietro la scelta del nome d’arte “Vinz Blow”?

Il mio nome d’arte non è stata veramente una scelta. Mi fu assegnato da un mio fratello di crew (Kaiser) nel 2016 quando mi facevo chiamare semplicemente “Vinz”. Le motivazioni? Sono uscite fuori nel tempo come veri segni del destino che mi hanno motivato a tenere il nome d’arte.

Come è stata accolta la tua musica dalla comunità locale e nazionale?

È stata accolta benissimo, poco a poco ma fermamente. Nella mia terra natale, ovvero nel Salento, c’è stata un sacco di riconoscenza e apprezzamento che stranamente più in là è andata a perdersi per alcuni. Avendo girato per l’Italia per motivi lavorativi fuori dal mondo musicale ho avuto modo di conoscere tantissima gente, a volte anche artisti con il quale si sono venute a creare collaborazioni e connessioni che hanno rilanciato l’attenzione per la mi musica anche giù al Sud.

Qual è stato il momento più significativo della sua carriera musicale fino ad oggi?

Il più significativo resta sempre il primo di valore, quando tutto è iniziato.

Quali sono gli obiettivi futuri di Vinz Blow come artista?

Di obiettivi ce ne sono un bel po’, si sta pensando principalmente a fare uscire singoli, ma l’idea di un EP non sarebbe male. Si sta lavorando anche per l’incremento di serate live dentro e fuori la zona salentina.

Dove ti vedi tra 5 anni?

Tra 5 anni?? Potrebbe accadere di tutto. Dipende tutto da come muovo i miei passi nel presente.

Quali temi affrontano principalmente nelle sue canzoni e quali messaggi vuoi trasmettere al suo pubblico?

Ci sono canzoni che parlano d’amore non sempre romantico, di alcuni temi sociali sotto metafore, ma il tutto va sempre a ricadere sulla mia vita e i miei momenti con l’intento di far cimentare l’ascoltatore come protagonista della mia storia. Fin dall’inizio chi ha apprezzato la mia musica mi ha sempre detto di essersi rispecchiato in almeno una mia canzone, questo mi ha spinto nel continuare a farlo.

Come bilancia l’arte e la musica con gli altri aspetti della sua vita quotidiana?

Ehhh, quest’ultima è bella tosta ahahaha. Posso dire che il tempo viene ritagliato, ma ogni giorno. Lavoro parecchie ore al giorno fuori dalla musica, ma non per questo posso dire di non aver tempo. Il tempo si crea se per qualcosa di speciale.

Vi invitiamo a seguirlo sui vari social network:

InstagramYouTubeSpotify