PIAZZA B: STOP ALLA FAIDA ANTIMOVIDA. INTERVISTA A GROOVE HEROES

Abbiamo intervistato EIM, frontman e fondatore del collettivo musicale Groove Heroes, che ci ha raccontato il suo nuovo progetto musicale: Piazza B.

Cosa racconta il singolo Piazza B?

Piazza B è innanzitutto un inno. Un inno all’amicizia, alla movida, alle persone e ai locali del quartiere che chiamo casa da ormai più di 8 anni.
Con questo brano ho voluto raccontare, attraverso gli occhi della nostra comitiva, i posti, i punti di riferimento, le abitudini e la movida non solo della nostra, ma di tante altre comitive e ragazzi che popolano il quartiere.
Dall’altro lato Piazza B nasce anche dall’esigenza di dissare in maniera sarcastica un gruppo di residenti estremisti che ormai da anni porta avanti una faida ad oltranza contro la movida della zona. Queste persone hanno più volte raccontato una movida violenta e selvaggia. Noi abbiamo creato un videoclip con scene di vita vera provenienti dai nostri smartphone e dalle storie di Instagram per mostrare la nostra verità, una movida bella, fatta di amicizie, amori, socialità, gente che ha solo voglia di abbracciarsi, cantare e ballare insieme senza distinzioni di provenienza geografica, etnia, sesso o religione. Siamo stanchi e reduci dall’alienazione sociale e dallo stato di regime che il COVID ha portato, i locali hanno già subito abbastanza danni economici tra chiusure e riduzione della capienza. Vogliamo mandare un messaggio: Basta faida. Si può convivere.

Da cosa nasce la faida antimovida di quartiere?

Questa è una storia vecchia come il mondo. È la storia di un bambino felice e spensierato che cresce, si scontra col mondo, con le responsabilità di un adulto, con la routine ed i disservizi di una città difficile chiude i suoi sogni in un cassetto, si dimentica di “quando era giovane anche lui” ed inizia a diventare arcigno, a sviluppare intolleranza, a covare rancore ed alla fine purtroppo questo rancore si trasforma in odio. Ma l’odio, si sa, facilmente si trasforma in violenza. La violenza verbale è più volte esplosa sul gruppo facebook del quartiere “quelli di Piazza Bologna”, dove alcuni membri si lanciano di frequente in attacchi antimovida spesso conditi da discriminazioni “razziali”, se così si può dire, poiché a quanto pare i maggiori disturbatori della quiete pubblica saremmo noi “terroni”. Ho più volte visto con i miei occhi post in cui si inneggiava alle vacanze pasquali e natalizie come liberazione da questi barbari invasori che siamo.
Qualche membro di una pagina che si autoproclama “Comitato antimovida Piazza Bologna” ha addirittura scattato una foto a dei ragazzi che erano semplicemente appoggiati ad un paletto già rotto a chiacchierare, accusandoli di atti di vandalismo e denigrandoli fisicamente o per il proprio outfit, evidentemente troppo moderno. Questa foto è addirittura finita sulla copertina di un articolo di Repubblica che parlava invece di atti vandalici veri ed i ragazzi hanno dovuto minacciare la querela per farla rimuovere e tutelarsi. Le violazioni della privacy sono continue. Siamo costantemente ripresi, fotografati e postati all’interno della pagina di questo comitato che a quanto pare ha come suo primo obiettivo quello di eliminare la movida della piazza.
La violenza purtroppo però non è solo verbale, ma è più volte sfociata in violenza fisica. Al di là degli atti vandalici nei confronti delle macchine e motorini parcheggiati male, puniti dai giustizieri del quartiere con tergicristalli e specchietti rotti, la giustizia privata la fa da padrona. Ho visto una ragazza appena maggiorenne rischiare di rimanere sfigurata a vita dalle ustioni che avrebbe potuto procurarle una secchiata d’acqua bollente lanciata da un balcone in Viale Ippocrate. Allora se erano le 2 di notte e la ragazza rideva in modo sguaiato dovremmo dire che “se l’è cercata?” Tutti conosciamo il rischio di queste parole che spesso hanno giustificato anche atti più gravi e non possiamo tollerarle.

Che cosa rappresenta per te Piazza Bologna?

Sono stato uno studente fuori sede e vivo e lavoro qui da anni. Per un ragazzo del SUD come me, la Piazza è importante. Siamo abituati al concetto di piazza come luogo d’incontro, come punto di riferimento. In una città così grande e dispersiva il rischio di spersonalizzazione è sempre molto alto. Qui nel quartiere abbiamo fatto il nostro primo live, abbiamo i nostri punti di ritrovo, i proprietari dei locali e i dipendenti sono amici, mi chiamano per nome, ho riscoperto il concetto quasi adolescenziale di comitiva, sono nate amicizie, amori e ricordi che resteranno indelebili.

Quali sono gli sviluppi futuri del progetto Groove Heroes?

Abbiamo appena firmato il nostro primo contratto discografico con Solo Records, sub-label di Visory, a fine Maggio uscirà il nostro nuovo singolo ed il primo videoclip ufficiale. Subito dopo ci sarà il nostro secondo live, ma non possiamo ancora svelare nulla…

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