Semboyztony: da un piccolo paesino a tutta l’Italia

Abbiamo conosciuto Semboyztony e abbiamo voluto approfondire la sua storia per conoscere il suo futuro. Partito da una città molto piccola e poco idonea al percorso che un ragazzo come lui vuole percorrere, ora sogna di farsi conoscere in tutta Italia. Ecco la nostra intervista

Intervista Semboyztony

Come descrivi la tua infanzia ed adolescenza a Sant’Elpidio a Mare?

Crescere a Sant’Elpidio può essere molto pesante per un ragazzo. È una provincia per vecchi, dove vedi le stesse persone negli stessi posti fare sempre le stesse cose tutti i giorni.
Ti toglie tutti gli stimoli.

Qual è stata la costante nella tua vita durante quegli anni?

La costante in quegli anni è stata la musica. Quando le cose andavano bene festeggiavamo con lei, quando andavano male ci consolavamo con lei, quando il tempo sembrava non passava mai ci faceva compagnia. È stata un amica invisibile.

A quale età hai iniziato a vivere da solo con tuo fratello e quali sono state le motivazioni dietro questa decisione?

A 20 ho iniziato a vivere da solo con mio fratello. Prima eravamo io, lui e mia madre però lei ad un certo punto è stata male ed è dovuta stare in ospedale per un po’ di anni quindi ho iniziato a lavorare per poter andare avanti.

Come hai iniziato a dedicarti seriamente alla musica?

Sono sempre stato solo un ascoltatore ma in quel periodo non trovavo qualcosa che sentivo mio o molto vicino a come stavo io quindi ho pensato, invece di cercare musica che non trovavo di provare a farla io stesso.

Cosa ha significato per te in quel momento della tua vita?

In quel periodo era quasi un gioco. Mi piaceva scrivere e registrare mi faceva viaggiare lontano dalla realtà in cui ero chiuso. Mi ha dato un motivo per non mollare mai anche quando sentivi di non farcela.

Puoi parlare dell’esperienza di fondare i Semboyz insieme ad altri ragazzi che si trovavano nella tua stessa situazione? Cosa vi ha spinto a unirvi?

Il collettivo semboyz è sempre esistito, in quel periodo gli abbiamo trovato solo un nome. Con i ragazzi del gruppo prima di tutto siamo amici quindi siamo sempre stati insieme anche prima di voler fare musica quindi è venuto tutto naturale il volersi aiutare l’uno con l’altro.

Come hai fatto per farti conoscere nella zona? Puoi raccontare qualche esperienza durante le serate Underground, gli studi di registrazione e i freestyle?

Per farci conoscere nella zona le abbiamo pensate di tutti i colori dato che qui non c’è una realtà solida musicale ma piccole realtà indipendenti. Abbiamo provato diverse cose ma alla fine la cosa migliore è anche la più semplice e abbiamo deciso di puntare sulla nostra musica cercando di farla nel miglior modo possibile cercando sempre un upgrade a livello tecnico e di sound e facendo uscire più materiale di qualità possibile.
Dato che noi ci affacciavamo alla piccola finestra che aveva sulla musica ci sentivamo pronti e credevamo nelle nostre potenzialità infatti un giorno decidemmo di partire e di registrare un pezzo in uno dei top producer che conoscevamo, lui aveva già collaborato e collabora ancora con label e con artisti che fanno grossi numeri, convinti di fare una bella impressione ma lui dopo aver sentito i provini ci disse che la roba non era male però ci disse anche un elenco di cose che non andavano e che potevamo migliore e noi rimasimo di stucco nel notare così tante cose che all’orecchio di gente nel settore potevamo non andare bene.
Lì per lì la delusione era tanta però abbiamo cercato di risolvere tutte quelle cose e la stessa persone dopo un po’ di tempo passato migliorare ci disse che avevamo fatto dei passi da giganti e se continuavamo così il nostro margine di miglioramento era enorme. Non sempre i complimenti aiutano a noi è servita la dura verità per arrivare dove siamo ora.

Perché hai deciso di iniziare un percorso musicale più serio nel 2023?

Nel 2023 ho deciso di voler fare musica seriamente perché voglio provare a ridare alla musica almeno un po’ di quanto ha dato a me. La musica migliore viene fuori quando non hai limiti e purtroppo al giorno d’oggi ce ne sono tanti quindi il mio obbiettivo è trovare un’opportunità che mi permetta di concentrarmi sulla musica e di fare la mia musica più bella possibile senza pensare al fatto che deve vendere o che deve piacere oppure che deve salvarmi dal mio stato. Deve essere solo musica fatta con passione con più competenze possibili. Quindi ho iniziato a fare musica sul serio sperando di iniziare questo percorso un passo alla volta.

Cosa ti ha spinto a pubblicare i tuoi primi singoli su Spotify e quali sono stati questi singoli?

Ho pubblicato su Spotify perché mi sembra il modo più diretto per far sentire la mia musica anche a gente che non mi conosce o che sa poco di me. Amen è stato il primo singolo con cui abbiamo messo in chiaro che facciamo sul serio, il più cupo e dark tra i singoli. Or(mai) è stato il secondo ma è un pezzo molto diverso dal primo ed è stato quello a cui ho ricevuto più complimenti sia da chi mi conosce che da chi non mi conosce, pezzo con il sample di Xxxtentacion come tributo a lui e all’amore finito male.
ancoraqui è il mio ultimo singolo rilasciato ed è quello che numericamente parlando sta andando più forte, singolo R&B quindi dalle sonorità particolari per questo periodo in cui va molto la drill.

Dove ti vedi tra 5 anni?

Tra 5 anni mi vedo ancora dentro l’ambiente musicale solo con molta più esperienza ma con ancora la stessa voglia di dimostrare chi sono e lo stesso amore per la musica.

Vi lasciamo i link per poter seguire Semboyztony su tutti i suoi profili:

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