ESSE MAGAZINE – ESSE TV CHIUDE: E CHI HA PAGATO?
Conoscete Esse Tv, il canale di Esse Magazine? Per chi non fosse informato, vi spiego in cosa consiste (o consisteva). Esse Tv era un canale creato da Esse Magazine per dare spazio agli emergenti. Inutile dire che è stata solo una trovata per guadagnare di più, ma da gente del settore comprendiamo e giustifichiamo assolutamente la loro strategia di marketing. La gente pagava (per il momento la quota per pubblicare un video sul canale era di 50 euro, giacchè il numero di iscritti era ancora piuttosto basso) per pubblicare il proprio singolo sul loro canale YouTube. E intelligentemente, hanno chiesto a diversi artisti, come Clementino, Capo Plaza, Giaime ecc, di realizzare dei remix di singoli famosi per far crescere il canale e portare la gente ad iscriversi.
Purtroppo, sebbene l’idea (che, a quanto pare, è stata consigliata da un loro follower nei commenti di un post in cui la redazione chiedeva ai suoi seguaci di consigliargli delle strategie per aumentare gli incassi) fosse bella e apprezzabile, i loro calcoli si sono rivelati sbagliati. Le nuove norme sul copyright sono sempre più ferree, e il canale è stato bannato da YouTube. Mentre i remix che non infrangevano le regole sono stati ripubblicati sul canale principale Esse Magazine, delle canzoni degli emergenti non vi è traccia.
Chi ha pagato sarà rimborsato? O una nuova Esse Tv x Esse Magazine?
Bella domanda. Partiamo da ciò che sappiamo: parlando con alcuni degli emergenti che avevano usufruito del loro servizio, abbiamo saputo che al momento non hanno ricevuto alcuna risposta dal team di Esse. Ci hanno rivelato di avergli inviato diverse mail chiedendo informazioni, senza mai ricevere risposte. Al momento la situazione è bloccata, e nessuno sa come sarà risolta.
Potrebbero riaprire Esse Tv? La strada sembra essere improbabile e impraticabile per tre motivi:
- I remix sono già stati pubblicati sul canale principale. Se avessero voluto riaprire Esse Tv, probabilmente avrebbero aspettato nella pubblicazione e li avrebbero caricati sul nuovo canale.
- La redazione sembra voler nascondere la chiusura del canale. Infatti, pochissime ore dopo la chiusura, hanno pubblicato il remix di Amill Leonardo scrivendo su Instagram semplicemente “Fuori sul nostro canale YouTube”, senza accennare alla chiusura dell’altro.
- Correrebbero il rischio di far chiudere di nuovo il canale.
Perchè non pubblicare sul canale principale?
Per quanto molti di voi potrebbero non capire il nostro discorso, da uomini di marketing come loro vi garantiamo che pubblicare un video su un canale da 250mila iscritti piuttosto che su uno da 3000 è incredibilmente differente. Non è solo questione di incassi, ma anche di algoritmi, fidelizzazione e tanti altri fattori da considerare che nessuno conosce chiaramente.
Google, così come Facebook, Instagram, Tik Tok e ogni altra piattaforma, non ha mai svelato i propri criteri per valutare un contenuto e sponsorizzarlo o meno, ma ogni esperto di SEO e posizionamento ha avanzato diverse ipotesi a riguardo. E una di queste è che troppe pubblicità abbassano inevitabilmente le statistiche di un canale. Ve lo spiego in termini spicci: se su Tutto Sul Rap Magazine mettiamo un post su Fabri Fibra, il post ottiene circa 5000 like e 60 commenti; in relazione al numero di follower attuale (poco più di 50k), il numero di like corrisponde a circa il 10% dei nostri seguaci, che statisticamente è una percentuale molto alta. Di conseguenza, Instagram ci darà una mano in più a farci conoscere perchè reputerà i nostri contenuti come “interessanti e di qualità”. Se invece pubblichiamo un post su un emergente, che totalizza in media 1000 like, Instagram ci penalizzerà leggermente.
Ovviamente, recuperare le pubblicità su Instagram è facilissimo, poichè il numero di contenuti pubblicabili è di gran lunga superiore. Ma se tutto ciò lo trasportiamo nel mondo di YouTube, dove i contenuti sono minori e richiedono più tempo per essere realizzati, e dove ogni video comporta un incasso per le pubblicità di Google Adsense (che non comportano alcuno sfavoreggiamento nelle statistiche), ovviamente la questione diventa più complicata. Immaginate se Esse Magazine dovesse pubblicare 10-15 sponsor in un solo giorno o comunque in una settimana sul loro canale. Le conseguenze mi sembrano ovvie: non solo gli emergenti riceverebbero scarsissime attenzioni per l’eccessiva quantità di video pubblicati in poco tempo, ma le statisiche del canale crollerebbero inevitabilmente.
Dunque che succede?
Non possiamo far altro che attendere novità, ma francamente temiano che non ce ne saranno. Appena sapremo altro, noi saremo qua a comunicarvelo.
[Ovviamente non vogliamo screditare Esse, ci siamo solo limitati a riportate dati oggettivi seguendo le informazioni che ci hanno riferito i protagonisti coinvolti nella vicenda. Non possiamo essere certi delle loro dichiarazioni, ma non vediamo una ragione per cui dovrebbero inventarsi qualcosa.]