23 6451 DI THA SUPREME NON È STATO CAPITO
“Si divide tutto in Top o Flop, generalmente dopo un solo ascolto, senza provare a capire le mille sfumature che ha la musica”. Ernia ha commentato così l’atteggiamento che ha ultimamente il pubblico nei confronti della musica, il quale etichetta e non approfondisce ciò che ascolta. Questa affermazione è particolarmente azzeccata nel caso di “23 6451” di tha Supreme, disco totalmente di rottura. Così come fu per “Rockstar” di Sfera Ebbasta, pubblicato ormai due anni fa, da una parte c’è chi inneggia al capolavoro e all’innovazione, dall’altra chi critica la superficialità e la banalità dei testi.
Ma c’è davvero bisogno di creare delle faide a distanza così breve dall’uscita di “23 6451”, senza averlo assimilato e capito a dovere?
Tha Supreme nell’album racconta episodi della propria vita in maniera molto semplice e diretta, ma non per questo superficiale. L’album ha le fattezze di un pendolo Schopenhaueriano che oscilla continuamente tra l’angelo e il diavolo, tra il preso bene e il preso male. Ciò avvolge l’artista in un velo di incertezza esistenziale, che non permette agli altri di capirlo.
Ma una certezza Davide ce l’ha: la musica.
Infatti crede in questo sogno dalla quinta elementare e ha fatto di tutto per realizzarlo, ritirandosi perfino da scuola al costo di rimanere solo. Questa condizione però lo ha portato ad avere molta ansia, tanto da abusare di psicofarmaci. Ma giura di non volersi più fidare di lei che “indietro non ci torno, con il giorno che sembra notte e la notte che sembra giorno”. Col tempo così ha ripreso fiducia in sé stesso e nelle altre persone, portandolo anche ad avere le prime esperienze con le donne. Nonostante ciò, a volte la paranoia gli bussa alla porta e lo costringe a passare del tempo da solo con un personal, anche se “so che sto sbagliando strada”, per tranquillizzarsi e riflettere, sperando che qualcuno là fuori riesca a capirlo.
Mancano però dei dettagli che è fondamentale conoscere per poter comprendere il disco fino in fondo: tha Supreme è un classe 2001, si produce autonomamente ed è l’artista che ha cucito addosso più hype di tutti in questo momento (i numeri lo confermano).
Ora, ognuno ovviamente può trarre le proprie conclusioni su “23 6451” di tha Supreme e i gusti personali sono sacrosanti. Ma è normale che non si dia tempo agli artisti di farsi capire e di essere approfonditi? E che ogni prodotto debba essere per forza etichettato come bianco o nero?
Eppure è così bello “capire le mille sfumature che ha la musica”.
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