Exuvia: la vita prima della morte è fatta di scelte

Avete già svicerato le oscurità di Exuvia? Ne avete messi in luce gli angoli più bui? Forse per questo disco ‘felice’ (come definito nel messaggio nascosto) non ce ne è il bisogno, forse.

Exuvia è un disco felice? Sì, perché vive anche dinnanzi il trapasso, consapevolizzando il percorso, il lascito e il guadagno, in una tracklist orchestrata a materia di un concept solido.

Produzioni (è tutto prodotto da lui) con tante idee, suoni dai più disparati e impronte varie vengono disseminate in un disco musicalmente creativo, avvolgente e a tratti duro e incisivo.
Le liriche e i significati convivono come un figlio educato a esprimersi magistralmente.
Non ci si poteva aspettare un album diverso, dopo tanti anni dopo Prisoner 609
da cui eredità l’alterità della vita o del pensiero, ormai senza cella in cui sentirsi rilegato, (‘lascio l’abisso alle mie spalle e vago nel panta rei’)

Ma sa stare anche con i piedi per terra, lo fa nella perfetta ciclicità degli argomenti, dal micro dell’esperienza di Caparezza al macro della vita d’ognuno, con una tensione armonica sempre presente in questo ciclo di temi: vita, percorso, scelte, tempo e morte. Morte come punto ultimo finché non si ha capacità di scelta.

E la scelta lui la ha: Azzera pace, essere Caparezza (avete letto al contrario il titolo?). Dove gli esempi, prima, erano lirici, Caparezza si fa esempio del senso esposto nel disco.

Non è la prima volta che Capa ci pone davanti certi temi una scelta ce l’ha sempre proposta, in Exuvia viene amplificata dall’analizzare, in primis, se stesso.

E siamo a circa metà del disco, quando le scelte lasciano lo spazio al tempo.
Potremmo dirne tante ancora, e forse ne diremo, ma lo spazio qui non è abbastanza per sviscerare tutti i contenuti della seconda metà del disco.

In conclusione: è così che si crea un disco espressivo e personale, in cui ci confrontiamo con la realtà di un 47enne che non mostra la sua età ma la sua esperienza, che continua a esplorarsi e lasciare esplorare agli ascoltatori, con miscuglio di utile e dilettevole, di personale e generale, che permette a Exuvia di essere IL disco comunicante per eccellenza e perfettamente equilibrato.