LA TV NON DEVE SCREDITARE IL RAP
Ancora una volta, la tv ha criticato la musica rap. Ha fatto molto discutere il servizio sulla musica “trap” di Rete 4, andato in onda mercoledì 6 novembre a Fuori dal Coro, trasmissione di approfondimento di Mario Giordano. “Trap” con le virgolette perché differenziare tra rap e Trap può essere sbagliato quanto è sbagliato parlare di una decadenza del rap.

Si è parlato (fin troppo) di come la musica Trap inciti all uso di droghe, di come questo genere musicale abbia facile presa sui ragazzini che, senza filtro morale, imitano i loro idoli. In questo articolo non esponiamo il fatto e neanche vogliamo sostenere che in alcuni testi Trap non si parli di droga. È vero, siamo in un periodo barocco in cui tutto è metafora, probabilmente le canne di cui parla il tuo rapper sono il simbolo del suo disagio (che verrà successivamente sviscerato in un testo) ma non possiamo negare che il target di questo genere di musica siano i più giovani. Per snocciolare il tutto è bene partire dall’inizio.
In che società viviamo? La nostra Italia è da sempre affetta da corruzione, la mafia e la malavita in generale si sono ancorate qui ben prima che sorgessero le palazzine che ora contengono gli emarginati, interi quartieri dove vige la legge del più forte, dove lo stato non esiste (o non vuole esistere). I rapper tanto demonizzati da Giordano nel programma, come Massimo Pericolo, rappresentano la realtà delle cose, la realtà dura di chi per pagarsi le bollette deve ricorrere a perché grazie alle claudicanti politiche sul lavoro il massimo che puoi ottenere è un contratto di 3 mesi e poi si vedrà. Questi artisti simboleggiano la voglia di rivalsa, la tanto discussa voglia di fare che secondo alcuni manca a noi giovani, la fame che per loro prima era costrizione fisica e ora è diventata fame morale. I vari Capo Plaza, Sfera Ebbasta , Massimo Pericolo sì, sono esempi. Hanno speso tante energie per togliersi dai contesti sociali più disagiati perché ci mostrano come, con o senza fare musica, se ci sbatti la testa più volte alla fine vinci sempre. Questi aspetti del rap la tv non li vede. Per fortuna però, non tutta la tv ha presentato il rap come il genere che ha rovinato le menti dei generi.
Andate ad ascoltare tizio piuttosto che… No. La situazione odierna non può produrre musica rap che non sia quella che ascoltiamo oggi, se il rap è nato per dare una voce a chi non c’è l’aveva è giusto che continui a farlo. Nonostante ci sia ancora chi vuole mettersi le mani davanti agli occhi e pensare che sia tutto bello e stabile. È giusto prendere coscienza di ciò perché è questo che il rap ci insegna. L’esempio non lo danno i rapper, l’esempio è saper educare i propri figli in modo che abbiano gli strumenti per interpretare le canzoni, in modo che colgano l’altra faccia della medaglia di quelle canzoni che voi non volete fargli sentire. L’esempio è parlare con i giovani e saperli ascoltare e capire che l’ansia, in alcuni contesti sociali, è un sentimento costante. Tuo figlio non crescerà male se ascolta sfera ebbasta, tuo figlio crescerà male se l’ambiente infantile sarà malato.
Musica Trap è droga, malavita e disagio, ma musica Trap è anche essere abbracciato ad un amico e commuoversi cantando insieme “Polo Nord”, musica Trap è sperare di avere l’ice sul polso (se i tuoi genitori ti insegnano come ottenerlo), musica Trap è ballare, divertirsi, è svago. La possiamo ballare senza porci troppe domande. E pazienza se la tv ancora demonizza questo genere perché siamo proprio noi che attraverso una salda presa di coscienza li possiamo, anzi, dobbiamo smentire.