MUSICA PER LE MASSE E MUSICA PER SÉ STESSI
Che differenza c’è tra il fare musica per le masse e musica per sé stessi? Questo è l’interrogativo che ha posto Tha Supreme nelle sue storie tempo fa, la cui risposta è un “Tanta” grande come una casa. Ma arriviamoci per gradi e affrontiamo il discorso in linea generale.
Il fare musica esclusivamente per le masse è finalizzato solo ed unicamente a guadagnare soldi. Il risultato? Musica copia-incolla del trend del momento, distacco tra ascoltatore e artista, scarsa credibilità di quest’ultimo. Ciò accade perché questo tipo di musica è estremamente usa e getta: può funzionare ovunque venga messo, ma nessuno approfondirà la canzone/artista. L’effetto copia-incolla non farà altro che amplificare questo processo a causa del testo costruito a tavolino, che sarà vuoto, ripetitivo e con uno scopo vile e facilmente sgamabile (i soldi). L’artista in questione è come un cameriere che serve l’ascoltatore di un piatto buono e comune, senza nemmeno saperlo presentare in maniera dignitosa; ma cosa succede se quel piatto è particolare e il cameriere spiega nei minimi dettagli ingredienti, procedura e assemblaggio mettendoci tutto sé stesso?
Al di là della metafora, intendo dire che la musica acquista un valore ben più alto dei soldi se questa viene prodotta dall’artista per esprimere sé stesso, come fosse un’esigenza personale. Questo darà la possibilità all’ascoltatore di fruire prodotti di qualità e di legarsi umanamente con l’artista, permettendo alla sua musica di diventare immortale all’interno del cuore delle persone.
Diversamente, la musica per le masse, ossia quella definita dai più “di plastica”, è musica studiata a tavolino; la maggior parte di queste canzoni sono il risultato di attenti studi sul contenuto e sui suoni. Si cerca di rendere la canzone quanto più simile alle altre andate di moda, decidendo attentamente quali suoni inserire e quali contenuti trattare (Per saperne di più, trovi un paragrafo nel libro Il potere delle abitudini. Come si formano, quanto ci condizionano, come cambiarle di Charles Duhigg.
Ovviamente questo discorso può essere esteso a qualsiasi genere musicale e qualsiasi artista prima di cimentarsi a fare musica dovrebbe porsi il quesito iniziale e rifletterci su.