Abbiamo intervistato il 22enne Joe Stealth

Joe Stealth è un artista di 22 anni proveniente dalla provincia della Spezia. Dopo anni passati a fare freestyle per le strade d’Italia, passati a scrivere compulsivamente di ciò che lo circonda, adesso, sulle note del produttore Otalay, è pronto a prendersi lo spazio che merita.

Immagine: Joe Stealth

Intervista Joe Stealth

Come e perché hai iniziato a fare musica?

La musica è sempre stata parte della mia vita: grazie a mio zio che è un batterista sono sempre stato circondato da vinili, cd e vari musicisti. Seguendo il suo esempio iniziai a suonare la batteria, strumento che però purtroppo col tempo ho accantonato. Ho iniziato a scrivere quasi per caso, mentre cercavo il modo giusto per esprimermi. Avevo circa 14 anni, nonostante fossi un cultore dell’Hip-Hop già da diversi anni e facessi freestyle in giro, non avevo mai avuto l’input di mettere nero su bianco ciò che avevo da dire. La psicologa che mi seguiva ai tempi mi consigliò di provare a mettere su carta ciò che avevo in testa e mi resi conto della necessità che avevo di scrivere e da quel momento non ho mai smesso di farlo, non ho mai smesso di descrivere ciò che vedevano i miei occhi. Nonostante l’intenzione iniziale non fosse quella di scrivere reali testi, fu molto spontaneo esprimere in rima i miei pensieri, far si che diventassero canzoni è stato molto naturale. Così nasce la mia necessità di far musica, di scrivere di me e di ciò che mi circonda.

Puoi raccontarci com’è nata la canzone Scheda Lyca?

Allora, in realtà non c’è molto da dire. Otalay, con il quale siamo grandi amici da anni, è diventato il mio coinquilino a Milano intorno a gennaio scorso. Lui stava producendo quel beat

clamoroso in camera ed io ho iniziato a scrivere in sala, mentre mandava in loop il beat. Nel giro di un’oretta e qualcosa lui aveva chiuso il beat e io la traccia. Facendo finta di nulla entro in camera e inizio a rappargli il pezzo. A quel punto lui fa un sorrisetto, non dice niente, attacca il mic e mi dice “qua esce una hit”. Scheda Lyca è nata così, in un giorno di pioggia, reccata in casa, sotto le coperte, prima che io uscissi per andare al lavoro.

Hai mai suonato dal vivo?

No, ho rappato in giro, in contesi diversi, ma purtroppo non sono ancora stato su un vero palco con un microfono in mano. Ma sono sicuro che quel giorno arriverà molto prima di quanto immaginiamo.

Con quale artista sogni di collaborare?

Domanda molto complicata a cui rispondere, in quanto mi sento molto legato a diversi artisti che mi hanno accompagnato negli anni. Sono cresciuto avendo in cuffia i Dogo, i Co Sang, il Truceklan, gli NWA, 50 cent, Kendrick Lamar, tutti artisti che per quanto mi riguarda sarebbe un sogno avere in un progetto. Se devo dare un nome, per quello che mi ha trasmesso, per quello che ha dimostrato nel tempo, penso che avere una traccia feat Noyz Narcos sarebbe tutto ciò che potrei desiderare ora come ora.

Che idee hai per il tuo prossimo progetto? Hai pensato anche a un modo per collegarlo all’ultimo pubblicato recentemente?

Il prossimo singolo, come Scheda Lyca, sarà un banger che, come immaginario, si collega bene a quello espresso dall’ultima release, in quanto riprende ciò che io e i miei amici abbiamo vissuto in giro fino ad oggi. Non avrà sonorità drill ma comunque il beat steso da Otalay è molto hard, condito da un campione che spacca. Come in Scheda Lyca anche nella prossima traccia l’ascoltatore si troverà immerso nel mood scuro che in questo momento caratterizza i miei pezzi. Chi ha apprezzato Scheda Lyca si gaserà il doppio quando sentirà ciò che sta per arrivare. Scoprirete presto ciò a cui Otalay ed io abbiamo lavorato in questi mesi.

Tra 4 anni dove ti vedi?

Molto difficile a dirsi, sicuramente mi immagino con le tasche un po’ piu piene, magari qualche spanna piu vicino al cielo e piu lontano dal marciapiede, mi immagino con qualche disco appeso alla parete, festeggiando con gli stessi amici di sempre, mi vedo sempre indipendente nonostante sia difficile se non quasi impossibile. Se dovessi dirti proprio in questo momento, fra 4 anni, mi immagino alle prese con le date di un tour, con alle spalle 3 album, supportato da quei fratelli che ci credevano più di me quando era tutto un “ma ti immagini se…”