CHI SONO I GROOVE HEROES?
Abbiamo avuto l’occasione di intervistare il gruppo dei Groove Heroes, il misterioso collettivo di artisti mascherati che sta cambiando il concetto di crew. Gli abbiamo perciò fatto alcune domande per comprendere al meglio il loro modo di fare arte, la loro organizzazione e tutto ciò che c’è dietro al progetto.
- Cos’è Groove Heroes?
Groove Heroes è un collettivo musicale open source.
Cerco di spiegarlo in maniera semplice:
In genere un gruppo musicale è composto sempre dagli stessi artisti. Groove Heroes invece è una community aperta, composta da centinaia di artisti da tutta Italia e ad ogni brano potrebbero partecipare membri del gruppo diversi.
- Com’è nata l’idea?
La quarantena ha portato molti disagi e cose negative, ma ha portato anche qualcosa di positivo: la possibilità di riappropriarsi del proprio tempo.
Mote persone sono appassionate di musica ma non hanno avuto la possibilità di trasformare la propria passione in un lavoro e di conseguenza normalmente non hanno molto tempo da dedicare ai propri progetti. Con la quarantena finalmente il tempo c’era, ma non c’era la possibilità di incontrarsi fisicamente.
Volevamo creare un “luogo” virtuale di scambio dove tutti potessero riappropriarsi del proprio tempo ed utilizzarlo per creare musica in maniera collaborativa, anche se lontani.
- Come si è evoluto il progetto nel post lockdown?
La quarantena è finita, ma ci siamo resi conto che quello che creavamo insieme ci piaceva. Allora ci siamo detti: “perché non continuare?”
In Italia purtroppo siamo uniti solamente nelle disgrazie o quando giochiamo i mondiali. Invece collaborare è bello. Non volevamo che finito il lockdown “ognuno per la sua strada” e fine del sogno. Allora abbiamo deciso di creare un gruppo musicale aperto e produrci in maniera indipendente per poter dare voce e seguito alla musica ed alle collaborazioni di tutti gli Heroes.
- Da chi è composto il gruppo?
Ad oggi la community è composta da più di 800 persone, tra cui centinaia di beatmaker, rapper, cantanti e musicisti, sia professionisti che non.
- Quali sono le vostre influenze musicali?
Definiamo il nostro genere Funky rap. Come si vede dal nostro logo e dalla nostra mascotte/maschera “Willy the Groover” amiamo smodatamente gli anni ’70 ed il funk.
Il nostro obiettivo è riportare in una scena molto “sad” quelle good vibes ed happy feelings che c’erano alle origini dell’Hip Hop, con i suoi Block Party ed il campionamento dei dischi funk e soul.
Riguardo alle influenze e fonti di ispirazione cito Will Smith, Outkast, Black Eyed Peace, Marc Miller, Anderson Paak, Articolo 31, Fratelli Quintale, Sangue Misto e Teste Mobili.
- Perché nascondete la vostra identità?
Per prima cosa crediamo che oggi nel mondo della musica l’immagine abbia troppa importanza. Gli artisti sono diventati influencer. Vogliamo riportare la musica al centro dell’attenzione. Chi entra nel collettivo sa che l’unico nome sul disco sarà Groove Heroes e l’unico volto la mascherà di Willy che tutti indossiamo.
Questo però permette ad ogni Hero di far godere alla propria musica della visibilità e del seguito ottenuto dal gruppo con le produzioni precedenti. Un circolo virtuoso in cui ognuno edifica per se stesso ma anche per il prossimo.
Infine il gruppo è composto anche da persone che nella loro vita quotidiana fanno lavori “ordinari” e non avrebbero la possibilità di esprimersi liberamente.
- Ci sono anche artisti famosi nel gruppo?
A questa domanda purtroppo non posso rispondere. Gli artisti professionisti che fanno parte di Groove Heroes hanno scelto di aderire proprio per avere un canale dove dare libero sfogo alla propria creatività senza essere legati alla propria immagine.
- A quando il primo singolo?
Il 1 Agosto saremo fuori in tutti gli store e le piattaforme digitali con il nostro primo singolo “La vita che fa per me”. Il brano è stato interamente composto a distanza da membri della community durante la quarantena e prodotto da noi fondatori in maniera indipendente.